Per continuare il nostro discorso sulla tradizionale Fiesta de San Juan in Spagna, oggi ci spostiamo a Soria, nella regione Castilla-León.
Qui la festa si chiama anche Festa della Madre di Dio (Fiestas de la madre de Dios) che si celebra il giovedì che segue il giorno di San Juan (24 giugno). Le celebrazioni cominciano il mercoledì notte con il grido “Viva Soria!”.
Alle 23, ci si sposta tutti a Plaza Mayor, dove, dopo una sfilata, si tiene il discorso inaugurale che dà inizio a cinque giorni di festa.
Il giovedì è il Jueves de la Saca quando i tori vengono portati fino all’arena.
Il venerdì è dedicato interamente ai tori. 6 giovani tori la mattina e 6 il pomeriggio, ciascuno appartenente a una squadra diversa. Tutto il giorno è accompagnato dal suono delle zampogne e dalle grida dei partecipanti.
Il sabato (sábado de agés) è un giorno ben diverso. Si può dire che è il giorno della ripartizione dei corpi degli animali che sono stati uccisi nella corrida. Ed è così, perché il sabato mattina si distribuiscono le fette di carne del toro del giorno precedente e nel pomeriggio i resti degli animali. Un’atmosfera di euforia e sfrenatezza in cui i partecipanti fanno di tutto per portarsi a casa un bottino.
La domenica (domingo de Calderas) è una giornata più tranquilla in cui si ripartisce la carne cotta dei tori. Carne di toro, salsiccia piccante, pane e bottiglia di vino sono gli elementi che contraddistinguono questa giornata.
Il lunedì (lunes de bailas) alle 10:30 scendono nelle strade le figure dei santi che rappresentano ciascuna squadra e raggiungono l’eremo della Vergine della Solitudine (ermita de la Virgen de la Soledad).
Il raccoglimento e la preghiera nel pomeriggio si trasformano in balli, canti e allegria, con bagni d’acqua dagli edifici. Al tramonto, tutti si dirigono di nuovo alla piazza principale per la fine della festa.
Scoprire il mondo attraverso la letteratura, la storia, la cultura e le tradizioni
mercoledì 17 giugno 2009
mercoledì 10 giugno 2009
Brasile: Les Festes Juninas - Le feste di giugno
Durante l’intero mese di giugno tutto il Brasile è in festa! Si festeggiano Les Festes Juninas. Anche se si tratta di una festa d’origine pagana, si celebrano i santi del mese: Santo Antonio, Sao Joao e Sao Pedro. Ê un’ottima occasione per fare falò (fogueiras) e tirare petardi. Un ambiente caldo e festivo che anima il Brasile a giugno, dove canti e balli la fanno da padrone!
A seconda della regione, le feste di giugno rappresentano un avvenimento eccezionale, atteso tanto quanto il Carnevale di Rio de Janeiro. Nella festa non possono mancare i piatti tradizionali di questo paese sudamericano. La gastronomia brasiliana è una vera e propria delizia! Allora per l’occasione lasciatevi tentare da un arroz doce, una crème de milho o un bolo de fubá! E, per accompagnare il tutto, provate la famosa caipirinha e il quentao, una bevanda calda tipica delle feste brasiliane di giugno, fatte con lime, cannella, zenzero, succo e acqua.
A seconda della regione, le feste di giugno rappresentano un avvenimento eccezionale, atteso tanto quanto il Carnevale di Rio de Janeiro. Nella festa non possono mancare i piatti tradizionali di questo paese sudamericano. La gastronomia brasiliana è una vera e propria delizia! Allora per l’occasione lasciatevi tentare da un arroz doce, una crème de milho o un bolo de fubá! E, per accompagnare il tutto, provate la famosa caipirinha e il quentao, una bevanda calda tipica delle feste brasiliane di giugno, fatte con lime, cannella, zenzero, succo e acqua.
Buona estate a tutti!!!
giovedì 4 giugno 2009
Feste tradizionali in Spagna: San Fermín a Pamplona
Probabilmente la festa spagnola più famosa del mondo è quella di San Fermín a Pamplona, che si festeggia dal 6 al 14 luglio di ogni anno.
Le origini di questa festa risalgono al Medioevo, quando si istituì una fiera commerciale per cristianizzare e unificare altre feste precedenti di origine pagana.
La prima notizia documentata è del 1591, con un programma pubblicato dal concistoro che includeva già spettacoli taurini. L’immagine attuale, quella delle corse davanti ai tori (encierros), i vestiti bianchi e i fazzoletti rossi, si diffuse solo dal 1926, anno in cui il nordamericano Ernest Hemingway scrisse il libro Fiesta dopo la sua visita a Pamplona.
La festa comincia alle 12 del 6 luglio con il chupinazo, il lancio di un razzo dal balcone principale del Comune dopo il grido “Pamploneses: ¡Viva San Fermín! ¡Gora San Fermín!”.
San Fermín si svolge in otto giorni con un programma completo di serate speciali, balli folklorici, sfilate dei giganti e dei cabezudos, esibizioni delle bande musicali, concerti, fuochi d’artificio, ecc.
Anche se non è facile trovare un alloggio a buon prezzo durante San Fermines, vale davvero la pena vivere quest’esperienza e respirare l’atmosfera unica di questa celebre festa.
Le origini di questa festa risalgono al Medioevo, quando si istituì una fiera commerciale per cristianizzare e unificare altre feste precedenti di origine pagana.
La prima notizia documentata è del 1591, con un programma pubblicato dal concistoro che includeva già spettacoli taurini. L’immagine attuale, quella delle corse davanti ai tori (encierros), i vestiti bianchi e i fazzoletti rossi, si diffuse solo dal 1926, anno in cui il nordamericano Ernest Hemingway scrisse il libro Fiesta dopo la sua visita a Pamplona.
La festa comincia alle 12 del 6 luglio con il chupinazo, il lancio di un razzo dal balcone principale del Comune dopo il grido “Pamploneses: ¡Viva San Fermín! ¡Gora San Fermín!”.
San Fermín si svolge in otto giorni con un programma completo di serate speciali, balli folklorici, sfilate dei giganti e dei cabezudos, esibizioni delle bande musicali, concerti, fuochi d’artificio, ecc.
Anche se non è facile trovare un alloggio a buon prezzo durante San Fermines, vale davvero la pena vivere quest’esperienza e respirare l’atmosfera unica di questa celebre festa.
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