Per continuare il nostro discorso sulla tradizionale Fiesta de San Juan in Spagna, oggi ci spostiamo a Soria, nella regione Castilla-León.
Qui la festa si chiama anche Festa della Madre di Dio (Fiestas de la madre de Dios) che si celebra il giovedì che segue il giorno di San Juan (24 giugno). Le celebrazioni cominciano il mercoledì notte con il grido “Viva Soria!”.
Alle 23, ci si sposta tutti a Plaza Mayor, dove, dopo una sfilata, si tiene il discorso inaugurale che dà inizio a cinque giorni di festa.
Il giovedì è il Jueves de la Saca quando i tori vengono portati fino all’arena.
Il venerdì è dedicato interamente ai tori. 6 giovani tori la mattina e 6 il pomeriggio, ciascuno appartenente a una squadra diversa. Tutto il giorno è accompagnato dal suono delle zampogne e dalle grida dei partecipanti.
Il sabato (sábado de agés) è un giorno ben diverso. Si può dire che è il giorno della ripartizione dei corpi degli animali che sono stati uccisi nella corrida. Ed è così, perché il sabato mattina si distribuiscono le fette di carne del toro del giorno precedente e nel pomeriggio i resti degli animali. Un’atmosfera di euforia e sfrenatezza in cui i partecipanti fanno di tutto per portarsi a casa un bottino.
La domenica (domingo de Calderas) è una giornata più tranquilla in cui si ripartisce la carne cotta dei tori. Carne di toro, salsiccia piccante, pane e bottiglia di vino sono gli elementi che contraddistinguono questa giornata.
Il lunedì (lunes de bailas) alle 10:30 scendono nelle strade le figure dei santi che rappresentano ciascuna squadra e raggiungono l’eremo della Vergine della Solitudine (ermita de la Virgen de la Soledad).
Il raccoglimento e la preghiera nel pomeriggio si trasformano in balli, canti e allegria, con bagni d’acqua dagli edifici. Al tramonto, tutti si dirigono di nuovo alla piazza principale per la fine della festa.
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