Pulcinella è la maschera tradizionale di Napoli. Ha due gobbe e il naso adunco, indossa pantaloni e casacca bianchi, un grande colletto, un cappello e una maschera nera in volto.
È furbo e pigro, sempre affamato, litigioso, chiacchierone e generoso. Critica i suoi padroni e spesso esegue i loro ordini al contrario perché ritiene che siano sbagliati. Pulcinella fa qualsiasi cosa: contadino, servo, oste, fornaio, mercante, ladruncolo.
È compare di Arlecchino, ma a volte anche il suo rivale, soprattutto negli intrighi amorosi.
Pulcinella è probabilmente la più antica maschera italiana, risalente già all’epoca romana e poi scomparsa con il Cristianesimo. Risorta con la Commedia dell’Arte nel Cinquecento, rappresenta vizi e virtù della borghesia napoletana ed è stata ripresa anche all’estero e adattata alle caratteristiche di ciascun Paese: Punch (Inghilterra), Pulzinella e I-lanswurst (Germania), Tonelgeek (Olanda), Don Christoval Polichinela (Spagna).
Scoprire il mondo attraverso la letteratura, la storia, la cultura e le tradizioni
venerdì 29 gennaio 2010
mercoledì 27 gennaio 2010
Maschere tradizionali di Roma: Rugantino
Rugantino è la più famosa maschera tradizionale della capitale. Rappresenta er bullo de Trastevere, il tipico personaggio romanesco, giovane arrogante e provocatore ma anche amabile e buono.
Vestito inizialmente come un gendarme, arrestava sempre qualche innocente per dar prova della sua forza.
Con il tempo si è trasformato in un personaggio più pigro che diventa il rappresentante del sentimento di giustizia e solidarietà di Roma. Indossa vestiti semplici con pantaloni legati fino al ginocchio, camicia con casacca, fazzoletto intorno al collo e fascia sulla vita.
Vestito inizialmente come un gendarme, arrestava sempre qualche innocente per dar prova della sua forza.
Con il tempo si è trasformato in un personaggio più pigro che diventa il rappresentante del sentimento di giustizia e solidarietà di Roma. Indossa vestiti semplici con pantaloni legati fino al ginocchio, camicia con casacca, fazzoletto intorno al collo e fascia sulla vita.
martedì 26 gennaio 2010
Maschere di Venezia: Pantalone e Colombina
Le maschere tradizionali di Venezia sono Pantalone e Colombina.
Pantalone rappresenta la figura del vecchio mercante avaro, diffidente e lussurioso, ma anche credulone e beffeggiato.
Il suo nome deriva da Pianta Leone, definizione data a coloro che mettevano la bandiera di San Marco su ogni terreno che trovavano con la scusa di conquistarli per Venezia.
Pantalone brontola sempre, è talmente avaro che prepara pranzi con un quarto di zecchino.
Veste giubba, zucchetto e calzamaglie rosse, mantello e babbucce nere.
Colombina è una servetta maliziosa, fidanzata di Arlecchino, che riesce a convincere a fare tutto per lei. La troviamo rappresentata sotto vari nomi: Franceschina, Betta, Marinetta, Diamantina, Corallina, Violetta o Arlecchina. Arlecchino è geloso nei suoi confronti, a causa delle attenzioni che il padrone Pantalone le rivolge.
Colombina veste un corpetto verde scollato, stretto in vita e con maniche larghe, una gonna a righe con un grembiule bianco e scarpe a punta con un fiocco rosso.
Pantalone rappresenta la figura del vecchio mercante avaro, diffidente e lussurioso, ma anche credulone e beffeggiato.
Il suo nome deriva da Pianta Leone, definizione data a coloro che mettevano la bandiera di San Marco su ogni terreno che trovavano con la scusa di conquistarli per Venezia.
Pantalone brontola sempre, è talmente avaro che prepara pranzi con un quarto di zecchino.
Veste giubba, zucchetto e calzamaglie rosse, mantello e babbucce nere.
Colombina è una servetta maliziosa, fidanzata di Arlecchino, che riesce a convincere a fare tutto per lei. La troviamo rappresentata sotto vari nomi: Franceschina, Betta, Marinetta, Diamantina, Corallina, Violetta o Arlecchina. Arlecchino è geloso nei suoi confronti, a causa delle attenzioni che il padrone Pantalone le rivolge.
Colombina veste un corpetto verde scollato, stretto in vita e con maniche larghe, una gonna a righe con un grembiule bianco e scarpe a punta con un fiocco rosso.
venerdì 22 gennaio 2010
Maschere di Bergamo: Arlecchino e Brighella
Arlecchino e Brighella sono le maschere di Bergamo.
Il nome Arlecchino deriva dal francese del medioevo Herlequin, Harlequin o Hellequin.
È contraddistinto da un abito colorato che, secondo la tradizione, gli avrebbe cucito la povera madre con ritagli di vari colori. Indossa una cintura, alla quale porta appeso il baòcio (bastone usato per mescolare la polenta), che usa come spada. È un servo stravagante, che ha sempre fame, è il re delle burle ed è sempre nei guai. È agile, vivace e sempre con la battuta pronta. La sua innamorata è Colombina, serva giovane e astuta.
Brighella è l’antagonista di Arlecchino. Dal nome si intuiscono le sue caratteristiche: imbroglione e attaccabrighe, insolente con i deboli ed estremamente ossequioso con i padroni. Per questo indossa la livrea, abito che simboleggia l'appartenenza al padrone: pantaloni larghi e giacca bianchi con tocchi di verde, mantello bianco con due strisce verdi, cappello a sbuffo e maschera nera sugli occhi.
Il nome Arlecchino deriva dal francese del medioevo Herlequin, Harlequin o Hellequin.
È contraddistinto da un abito colorato che, secondo la tradizione, gli avrebbe cucito la povera madre con ritagli di vari colori. Indossa una cintura, alla quale porta appeso il baòcio (bastone usato per mescolare la polenta), che usa come spada. È un servo stravagante, che ha sempre fame, è il re delle burle ed è sempre nei guai. È agile, vivace e sempre con la battuta pronta. La sua innamorata è Colombina, serva giovane e astuta.
Brighella è l’antagonista di Arlecchino. Dal nome si intuiscono le sue caratteristiche: imbroglione e attaccabrighe, insolente con i deboli ed estremamente ossequioso con i padroni. Per questo indossa la livrea, abito che simboleggia l'appartenenza al padrone: pantaloni larghi e giacca bianchi con tocchi di verde, mantello bianco con due strisce verdi, cappello a sbuffo e maschera nera sugli occhi.
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giovedì 21 gennaio 2010
Ruoli delle maschere tradizionali italiane
Le maschere della Commedia dell'Arte rappresentano i tratti più caratteristici della vita umana: vizi e virtù impersonati da svariati personaggi, avari e generosi, servi e padroni, giullari e buffoni, innamorati e gelosi, che interagiscono in un continuo gioco di realtà e finzione.
Rappresentazioni più famose:
Rappresentazioni più famose:
- La "beffa del servo": una sorta di rivincita del servo sul suo padrone. I casi più celebri sono quelli di Arlecchino e Brighella, sempre simpatici e divertenti.
- Figura del "vecchio": in genere erano due e i più conosciuti sono Pantalone e il Dottore, il Dottor Balanzone e il Dottor Graziano.
- Figura del "Capitano": Capitan Spaventa, Capitan Rodomonte o Capitan Matamoros sono soldati spacconi, pavidi e violenti. In particolare, l'ultimo potrebbe riferirsi al feroce soldato spagnolo che in quel periodo spargeva terrore in Italia.
mercoledì 20 gennaio 2010
Maschere di Carnevale
Si avvicina il Carnevale che bambini ed adulti amano vivere intensamente e in modo diverso in ogni parte del mondo.
A parte i numerosi vestiti commerciali che piacciono tanto ai bambini, come Spiderman, Hanna Montana, Power Rangers, Drangon Ball, Pokemon, ecc., non dobbiamo dimenticare che nel nostro paese esistono tantissime maschere Carnevale tradizionali, quelle che i bambini conoscono attraverso il teatro dei burattini, ognuna rappresentante di una regione o una città in particolare.
In realtà, forse non tutti sanno che le nostre care maschere nascono con la Commedia dell'arte, una sorta di teatro popolare che si sviluppa in Italia dalla fine del '500 e rappresenta le tradizioni domenstiche, il linguaggio e la cultura delle città da cui le maschere hanno origine.
A parte i numerosi vestiti commerciali che piacciono tanto ai bambini, come Spiderman, Hanna Montana, Power Rangers, Drangon Ball, Pokemon, ecc., non dobbiamo dimenticare che nel nostro paese esistono tantissime maschere Carnevale tradizionali, quelle che i bambini conoscono attraverso il teatro dei burattini, ognuna rappresentante di una regione o una città in particolare.
In realtà, forse non tutti sanno che le nostre care maschere nascono con la Commedia dell'arte, una sorta di teatro popolare che si sviluppa in Italia dalla fine del '500 e rappresenta le tradizioni domenstiche, il linguaggio e la cultura delle città da cui le maschere hanno origine.
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