Cosa mangiano gli ebrei a Pasqua?
Nella Pasqua ebraica (Pessach), l’alimentazione ha un ruolo molto importante nelle tradizioni. Ci sono dei cibi che non si possono mangiare e altri che bisogna mangiare assolutamente.
Per esempio, durante gli otto giorni della festa non si può mangiare Hamets, cioè tutti quegli alimenti fatti con lievito e cereali. Questo perché durante le settimane che precedono la Pasqua gli ebrei svuotano le case dagli elementi considerati Hamets.
Le prime due sere della festa, tutta la famiglia si riunisce per raccontare la storia della fuga degli ebrei dall’Egitto. Una “riunione” molto importante perché permette di tramandare il significato della festa ai più giovani.
Si mette a tavola un piatto contenente diversi alimenti, ciascuno con un significato specifico.
Tre Matzots, un pane non lievitato che simbolizza la fretta con la quale gli ebrei dovettero lasciare l’Egitto, senza aver il tempo di far lievitare il pane.
Uova e un osso: le uova rappresentano il ciclo della vita e uno di essi viene posto al lato dell’agnello per rappresentare il sacrificio fatto al tempio.
Il Maror e la lattuga: il Maror, o "erbe amare", ricorda gli schiavi ebrei, mentre la lattuga simbolizza la volontà di Dio di vedere il suo popolo lasciare l’Egitto.
Infine, l’Harosset è un impasto di fichi, melograno, mele, datteri, noci e vino rosso: simbolizza i mattoni d’argilla che gli ebrei dovevano fabbricare quando si trovavano in Egitto.
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